Il re Davide, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato riposo da tutti i suoi nemici all’intorno, ebbe l’idea di costruire una casa anche per il Signore. «Ma quella stessa notte fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti?» (2Sam 7,1-5.8-12.14.16).
Effettivamente anche noi spesso viviamo l’illusione di “fare delle cose per Dio”, quasi a fargli un favore. A volte l’esperienza opposta: constatare le nostre incapacità e, peggio, l’impossibilità a superarle. Non possiamo sostituirci a Dio, ma neanche possiamo pensare che egli non voglia coinvolgere anche noi nei suoi desideri di salvezza.
Alla fine, sappiamo, il Signore davvero troverà dimora presso di noi. Grazie anche alla fede, l’accoglienza e l’obbedienza di Maria di Nazareth. Anche lei si domanda “come è possibile?”. Anche lei si meraviglia di come possa essere all’altezza di un simile evento. Però si fida. Si fida e si lascia coinvolgere. Obbedisce e si abbandona. Si fa serva e madre di Dio.
E alle nostre fatiche e preoccupazioni ricorda che «Nulla è impossibile a Dio!».