Mc 2.18 … gli dissero: “Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?
I discepoli di Giovanni attendono il futuro, quelli dei farisei guardano alle tradizioni del passato: i discepoli di Gesù vivono il presente
Mc 2.19 “Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare”
La salvezza non è frutto di buone idee e sforzi di volontà, ma dono della presenza di Gesù, che mi invita a stare con Lui, per seguirlo
Mc 2.20 Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno
Ci sono momenti di “assenza” che sembrano eterni. Giorni di nostalgia e tempi di aridità. La fede non è una magia, ma un cammino quotidiano
Mc 2.21 Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti… lo strappo diventa peggiore
Non sono consuetudini e comodità il ritmo del cammino, ma la novità, lo stupore, l’imprevedibilità dello Spirito. Altrimenti siamo stracci
Mc 2.22 E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!
Il Regno di Dio è rivoluzione che riguarda me: sono capace di contenere la novità del Vangelo? Non devo fare cose diverse, ma essere nuovo!
Non rimpiangere il passato e non illuderti del futuro. La salvezza è ora. La felicità è qui.