Nel giorno in cui abbiamo celebrato la memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Francesca Morvillo, voglio ricordare anche i nomi di Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Tutti i servitori dello Stato che compiono ogni giorno il loro dovere. E anche i miei fratelli preti Pino Puglisi e Giuseppe Diana.
Si direbbe che oggi, nei grandi “magazzini” della fede cristiana puoi trovare di tutto: teologi, studiosi della religione, biblisti, operatori pastorali, predicatori, liturgisti, tecnici della catechesi… Ma se chiedi un “martire”, metti in crisi tutta l’azienda, e obbligherai i proprietari a rovistare l’intero deposito per trovare qualche scampolo di questa “merce” oggi decisamente fuori moda.
Martiri. Cioè, testimoni. Cioè, persone che si vendono l’anima per annunciare con la vita che Gesù è il Signore, ed è l’unico. Gente disposta a legare la zattera della propria esistenza, invece che agli ormeggi rassicuranti del denaro e del potere, a una tavoletta fluttuante che ha lo spessore del Vangelo e la forma di una croce.