Memoria dei missionari martiri del 2011

Memoria dei missionari martiri del 2011

“I cristiani devono imparare ad offrire segni di speranza e a divenire fratelli universali, coltivando i grandi ideali che trasformano la storia e, senza false illusioni o inutili paure, impegnarsi a rendere il pianeta la casa di tutti i popoli. Desidero esprimere, con particolare affetto, la mia riconoscenza ai missionari e alle missionarie, che testimoniano nei luoghi più lontani e difficili, spesso anche con la vita, l’avvento del Regno di Dio. A loro, che rappresentano le avanguardie dell’annuncio del Vangelo, va l’amicizia, la vicinanza e il sostegno di ogni credente. Dio, che ama chi dona con gioia li ricolmi di fervore spirituale e di profonda letizia” (Benedetto XVI).   

Suor Jeanne Yegmane, congolese,Congregazione dell’Ordine di San’Agostino, uccisa il 15 gennaio a Dungu (RD Congo)Uccisa in un’imboscata stradale, gli assalitori usciti all’improvviso dalla foresta hanno sparato contro i veicoli di passaggio, uccidendola. Dopo aver fermato le auto, i banditi hanno rapinato i passeggeri e incendiato i veicoli. Dopo la conclusione del suo mandato di Superiora, Suor Yegmane si era specializzata in oftalmologia a Kinshasa. Era molto impegnata nella cura dei malati e da mesi lavorava intensamente per la realizzazione del Centre Ophtalmologique Siloe d’Isiro, destinato a coprire un bacino di utenza di circa 2 milioni di persone.   
Suor Angelina,nata in Sud Sudan, Congregazione dell’Ordine di San’Agostino,uccisa il 17 gennaio nel Sud SudanAveva 37 anni, è stata uccisa da militanti del Lord’s Resistance Army (LRA) mentre portava aiuti sanitari ai rifugiati del Sud Sudan. Il crimine si inscrive nella lunga lista di episodi di violenza e di scontri perpetrati in diversi stati tra esercito del Sud Sudan e fazioni ribelli.   Don Rafael Reátiga Rojas, colombiano, diocesano 35 anni, parroco della Cattedrale “Jesucristo Nuestra Paz”, e Don Richard Armando Piffano Laguado, colombiano,diocesano  37 anni, parroco, sono stati uccisi a Bogotà la sera del 26 gennaio, alla periferia sud della grande capitale della Colombia. L’assassino viaggiava nella stessa automobile dei due sacerdoti: dopo aver sparato alla testa di uno e al petto dell’altro, provocandone la morte all’istante, è sceso dall’auto ed è fuggito. Secondo alcune testimonianze qualcuno lo aspettava e lo ha aiutato a fuggire.   
Don Luis Carlos Orozco Cardona, colombiano,diocesano,ucciso a Rionegro(Colombia) il 13 febbraioAveva 26 anni, è stato ferito mortalmente da un giovane armato che  ha sparato tra la folla, prendendo di mira il sacerdote, che era vicario presso la Cattedrale della diocesi. Ferito gravemente, è stato portato all’ospedale ma è morto  mentre era sottoposto ad un intervento chirurgico. Dopo l’omicidio è stato catturato un minorenne, autore del crimine, i cui motivi però sono rimasti sconosciuti. Era stato ordinato sacerdote nemmeno un anno prima, il 26 febbraio 2010.   
Don G. Amalan, indiano,diocesano, ucciso a Palayamkottai (India) il 16 febbraioE’ stato ritrovato senza vita nella sua stanza dal Vicario Generale della diocesi e dalla polizia. Il suo corpo era nudo, aveva mani e piedi legati, l’osso del collo spezzato. L’autore del delitto, un giovane di 24 anni, ha confessato ed è stato arrestato: dopo aver colpito il sacerdote si era allontanato impossessandosi delle poche rupie che il sacerdote aveva.   
Don Marek Rybinski, polacco,missionario salesiano, ucciso a Manouba(Tunisia) il 18 febbraio 33 anni, è stato trovato senza vita in un locale della scuola salesiana di Manouba. Secondo la ricostruzione del Vescovo di Tunisi, era uscito dalla casa lasciando la sua automobile alla missione. Il giorno dopo, nella sua camera è stato trovato il computer acceso. Si pensa quindi che qualcuno lo abbia fatto chiamare con una scusa, per farlo uscire, lo avrebbe rapito per poi ucciderlo il giorno successivo.   
Don Romeu Drago,brasiliano,diocesano,ucciso a Montes Claros(Brasile) in 19 febbraioUcciso nella sua casa, il suo corpo è stato poi portato lungo la strada statale, a circa 25 km da casa sua, dove è stato bruciato. Dalla sua abitazione sono stati rubati diversi oggetti e anche la sua automobile, la cassaforte è stata trovata aperta. Il sacerdote, 56 anni, era il responsabile della comunità di Nostra Signora del Monte Carmelo, nell’arcidiocesi di Montes Claros.    
Don Santos Sánchez Hernández,messicano,diocesano,ucciso a Mecapala (Messico) nella notte tra il 21 e il 22 febbraioE’ stato trovato morto nella sua canonica, assassinato nella notte. Secondo la nota informativa dal Vescovo di Tuxpan, qualcuno si è introdotto nella casa del sacerdote, molto probabilmente per rubare, e una volta scoperto, lo ha aggredito con un machete, provocandogli gravi ferite che ne hanno causato la morte. Padre Santos, 43 anni,  era arrivato in quella parrocchia da un anno.  
Mons. Julio César Alvarez, nato in Paraguay,diocesano, ucciso a Villarricca (Paraguay ) il 14 aprile Aveva 47 anni, è stato ucciso nella sua abitazione. Nella sua camera, dove la mattina è stato rinvenuto il corpo senza vita morto per strangolamento, erano evidenti le tracce di una lotta. Il cadavere era legato mani e piedi, presentava diversi colpi alla testa, lesioni e graffi. Il giorno precedente aveva ritirato una somma di denaro per acquistare una nuova macchina.    
Don Francisco Sánchez Durán, messicano, diocesano, ucciso a Città del Messico  il 26 aprileAveva 60 anni, è stato ucciso all’alba nella sua chiesa, a sud della capitale messicana. Il suo corpo è stato trovato con ferite al collo, provocate da un’arma da taglio. L’omicidio potrebbe essere stato la tragica conclusione di un tentativo di furto in chiesa, come risultato dell’opposizione del sacerdote ai ladri.    
Padre Gustavo Garcia, colombiano, sacerdote Eudista, ucciso a Bogotà il 12 maggioAveva 34 anni, è stato assassinato da un individuo che lo ha aggredito per rubare il suo cellulare. Stava aspettando l’autobus per andare ad assistere pastoralmente un malato e, mentre stava parlando al cellulare, un delinquente per derubarlo lo ha ferito gravemente con un coltello. Trasportato in ospedale, era già molto grave e poco dopo è morto.   
Don Salvador Ruiz Enciso, messicano,diocesano,ucciso  a Tijuana (Messico) il 22 maggioScomparso dalla sua parrocchia la polizia ha trovato, in un quartiere vicino, un corpo con le mani e i piedi legati, irriconoscibile, che è stato sottoposto all’esame del DnaSuccessivamente l’Arcivescovo ha confermato che si trattava del sacerdote scomparso. Era conosciuto per essere una persona semplice e dedita al suo ministero. Era diventato popolare per aver promosso la “Messa della famiglia”, durante la quale si serviva di alcuni burattini, da lui stesso maneggiati con destrezza, per spiegare il Vangelo in modo comprensibile ai più piccoli.   
Don Ricardo Muñoz Juárez, spagnolo,diocesano,ucciso a Cartagena(Spagna) il 3 giugno Sacerdote castrense in pensione, è stato ucciso da un colpo alla testa inferto con un oggetto contundente. Il corpo è stato trovato nella sua abitazione. L’ipotesi è che alcuni ladri si siano introdotti in casa della vittima, dove viveva anche la sorella del sacerdote, anziana e portatrice di handicap, e una volta scoperti abbiano colpito padre Ricardo uccidendolo.   
Don Marco Antonio Duran Romero, messicano,diocesano,ucciso a Matamoros (Messico) il 2 luglio Aveva 48 anni, è rimasto ucciso in un conflitto a fuoco tra militari e un gruppo armato al confine con gli Stati Uniti. Era a bordo della sua auto, nelle vicinanze della sua parrocchia, quando si è trovato in mezzo ad una sparatoria. Raggiunto da un proiettile, è stato trasportato in clinica, dove però è morto poco dopo.   
Don Marlon Ernesto Pupiro García,nato in Nicaragua,diocesano, ucciso a Masaya, Nicargua, il 23 agosto Aveva 40 anni, tutte le mattine arrivava in tempo per aprire la chiesa. Quella mattina non vedendolo arrivare, il sagrestano si è incamminato lungo la strada senza però trovarlo. Tre giorni dopo il suo cadavere è stato rinvenuto lungo la strada statale.   
Don José Reinel Restrepo Idárraga, colombiano,diocesano,ucciso a Risaralda (Colombia) il 1 settembreAveva 36 anni, era alla guida di una motocicletta quando alcuni sconosciuti lo hanno fermato e gli hanno sparato ferendolo a morte. Gli assalitori sono fuggiti portando via la moto (che più tardi è stata ritrovata) ed altri oggetti del sacerdote.   
Don Gualberto Oviedo Arrieta, colombiano,diocesano,ucciso a  Capurganá ( Colombia) il 12 settembre34 anni,è stato trovato coperto di ferite e coltellate, nella canonica della parrocchia. Non sono stati rilevati atti di violenza all’interno della casa e non è stato rubato nulla. L’assassinio è avvenuto a poche ore dalla conclusione della “Settimana della Pace” che aveva visto mobilitate scuole, università e istituzioni colombiane su questo tema così importante nel contesto nazionale.   
María Elizabeth Macías Castro,messicana,del Movimento Laico Scalabriniano uccisa a Nuevo Laredo (Messico) il 24 settembreAveva 39 anni, conosciuta come Marisol, è stata sequestrata da un gruppo di narcotrafficanti. Dopo due giorni di ricerche e di drammatico silenzio, il suo corpo senza vita è stato rinvenuto in una strada orrendamente mutilato. Era membro del comitato centrale del Movimento Laico Scalabriniano e lavorava preso la casa del Migrante.   
Don Awuor Kisero, nato in Kenya,diocesano,ucciso a Nairobi il 3 ottobre E’ stato aggredito da quattro malviventi mentre si trovava alla periferia della capitale keniana. Colpito al petto con un’arma da taglio, soccorso,ma deceduto durante il trasporto nella struttura ospedaliera.   
Luis Eduardo Garcia,colombiano, laico, ucciso a Popayan(Colombia) il 16 ottobreMembro della Pastorale Sociale, è stato intercettato da un gruppo di guerriglieri, rapito e poi ucciso. Lavorava nel progetto della “Riattivazione sociale e culturale”, promosso dalla Segreteria Nazionale della Pastorale Sociale, che assiste le persone colpite dall’ondata di freddo che aveva investito il paese. Era anche impiegato come professionista nel comune della sua città natale, per questo progetto, dove era conosciuto per la dedizione e l’impegno verso i contadini, verso la sua comunità e le vittime di questa catastrofe naturale.   
Padre Fausto Tentorio, italiano,missionario  del PIME, ucciso a Mindanao( Filippine ) il 17 ottobreE’ stato ucciso la mattina davanti alla sua parrocchia,stava recandosi ad un incontro dei presbiteri quando è stato assalito da due uomini armati che gli hanno sparato a sangue freddo, alla testa e alla schiena. Portato in ospedale, i medici ne hanno potuto solo constatare il decesso. Lavorava nell’apostolato fra i tribali. Ha dedicato tutta la sua vita al servizio di alfabetizzazione e sviluppo degli indigeni detti lumads, in particolare alle tribù dei manobo. Ha realizzato programmi di scolarizzazione, costruito condutture idriche per dare acqua potabile ai villaggi e ai campi, ha attivato corsi di formazione. Padre Tentorio, nelle Filippine dal 1978, operava nella diocesi di Kidapawan dal 1980.   
Suor Valsha John, indiana,delle Suore della Carità di Gesù e Maria, uccisa a Pachwarla (India) il 15 novembre 2011Uccisa nella sua casa. Svolgeva da 20 anni la sua opera pastorale soprattutto fra i poveri, gli emarginati, i tribali più emarginati. Viveva con i poveri, dava la sua testimonianza cristiana e li evangelizzava, condividendo le loro fatiche e difficoltà. Si era impegnata soprattutto nel difendere gli indigeni dall’alienazione della loro terra, operata dalle compagnie minerarie di estrazione del carbone. Questo impegno le è costato la vita.   
Suor Lukrecija Mamic, croata, delle Ancelle della Carità e Francesco Bazzani, volontario italiano, uccisi a Kiremba(Burundi) il 27 novembre.Alcuni malviventi si sono introdotti nella casa delle suore “Ancelle della Carità” a Kiremba, nella zona nord occidentale del Burundi, vicino al grande ospedale dove le religiose prestano il loro servizio. Suor Lukrecija è stata uccisa a sangue freddo, mentre il volontario è stato sequestrato dai banditi che, poco dopo, temendo uno scontro con la polizia, lo hanno fatto scendere dall’automobile e ucciso a sangue freddo.   
Rabindra Parichha,indiano,laico catechista,ucciso in Orissa,(India) il 16 dicembre.Era stato chiamato sul cellulare da un vicino e non ha fatto più ritorno a casa. La moglie e i figli lo hanno cercato e hanno avvisato la polizia, che ha rinvenuto il cadavere. Aveva la gola tagliata e ferite da taglio alle mani e allo stomaco. Ex catechista itinerante, da tre anni lavorava nell’Orissa Legal Aid Centre, sostenuto dalla Chiese cristiane a Kandhamal, molto impegnato come legale e attivista dei diritti umani.    

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