Molti chiedono di raccontare, ma difficile rendere un’esperienza soltanto con le parole scritte. Altrimenti mi sarei letto un libro, invece di affrontare dolore, calore, fatiche e imprevisti dei sentieri di Spagna.
Ma qualcosa mi piacerebbe lasciare, come uno spot di questa esperienza meravigliosa ed esigente. Come appunti di un pellegrino.
Sono partito da casa, accompagnato da mio padre, verso l’aeroporto di Pescara. Il volo per Milano aveva un ritardo non definito. Riuscirò a prendere il secondo volo verso Lourdes? Ci sono riuscito.
A Lourdes sono arrivato nel tardo pomeriggio. Giusto il tempo per una visitina a un luogo a me molto caro.
La mattina il treno aveva un ritardo considerevole, per cui avrei perso il treno 2 e il treno 3. Da lì è iniziata un’odissea, che mi avrebbe portato a prendere tre treni, tre autobus e un taxi. Per arrivare a Orisson. Era venerdì 21 luglio.
Attraversare i Pirenei non è stato facile. Niente di romantico questo pellegrinaggio per me. Dolore, dolore, dolore. Sono partito senza allenamento. Di botto. E con qualche problema alla caviglia e al ginocchio. Sono lento. Mi superano pure le anziane con l’ombrellino e le mamme con il passeggino. Più di 90 km così.
Ancora dopo quattro giorni sento avanzare i crampi sulle gambe distese.
Questa mattina arrancavo, tra mille pensieri, fin quando mi è rimbalzato in fronte un «Ma chi me l’ha fatto fare! Torno a casa!».
Perché camminando affiorano debolezze, solitudini, pensieri, rimpianti, desideri. E poi la fatica, lo scoraggiamento, il dolore. Quella parte che riesco a nascondermi, ma non camminando. La sete stava prendendo il sopravvento su tutto.
Poi mi sono ricordato la leggenda di quel pellegrino, che stava arrancando su quello stesso promontorio. Il diavolo cercò di dissuaderlo a proseguire, accettando la sua acqua. Quel pellegrino rifiutò, abbandonando la “fuente del diniego” e trovando acqua altrove, dove trovò lo stesso san Giacomo a dissetarlo, con un’altra fonte. Quella del perdono. Quel luogo oggi si chiama Alto del Perdon.
Allora si continua.
da Puente de la Reina, 24 luglio 2023
3 commenti
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica.
Lascia sempre un pò di se e prende un pò di noi. Grazie per aver incrociato il mio cammino
La Parola è vita e tu non manchi mai di fare della Parola un tempo di riflessione, uno specchio che riflette e salva: GRAZIE Dino! Mai mollare, buen camino🤗👣
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