Svegliatevi dal sonno!

Svegliatevi dal sonno!

Fratelli, questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di  quando diventammo credenti (cfr. Rm 13,11-14a).

Ti devi svegliare! Perché? Perché la salvezza è vicina. Perché il giorno è vicino. E in cosa consiste la salvezza? Com’è questo giorno?

La salvezza, il giorno della felicità, è come un posto bellissimo, in cui puoi incontrare Dio, stare con Lui e ricevere le sue vie e i suoi sentieri, tutta la sua sapienza, tutta la sua forza, tutta la sua bellezza, tutti i segreti della vita, il modo vero di stare nella realtà, il senso autentico della mia esistenza (cfr. Is 2,1-5).

La salvezza, cioè la mia felicità, è la Parola del Signore, sua legge, il suo giudizio, la sua volontà. Non abbiamo bisogno di altro.

La salvezza è quando tutto quello che va verso la morte, comincia ad andare verso l’eternità. E tutto quello che non mi dà mai una gioia, comincia a darmi soddisfazione piena. E mentre prima vivevo lo sforzo di rubare un po’ di serenità alla vita, adesso divento addirittura una fonte inesauribile di felicità, anche per gli altri.

Così dice il Signore: «Cambia tutta la tua vita e il mondo intero. Le spade diventano aratri, le lance sono usate come falci, non avrai bisogno di uccidere per sopravvivere, ma la tua felicità sta nel dare la tua vita agli altri. Se decidi di camminare nella luce del Signore».

Ma Gesù ci dice che siamo in pericolo, come nei giorni di Noè (cfr. Gn 6,1-13).

Come ai giorni di Noè, il Signore si accorge che se non viviamo secondo il suo Spirito, cioè seguendo la sua logica e la sua volontà, allora finiremo per distruggere noi stessi e tutto.

Possiamo anche immaginare che non sia realmente avvenuto questo “diluvio universale”. Basta sapere che questo è la conseguenza di ogni iniziativa, di ogni occupazione e preoccupazione, di ogni relazione, di ogni desiderio, di ogni progetto, quando è senza Dio, lontano dalla sua volontà, senza la sua sapienza.

Dio arriva e annuncia all’umanità che c’è una possibilità di salvezza, ma gli dà retta solo Noè: tutti gli altri preferiscono continuare a fare di testa loro e di  andare a caso, a tentativi.

Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo (cfr. Mt 24,37-44).

Il diluvio non è una minaccia o una punizione, ma la necessaria conseguenza del male, che è la distrazione. Mentre arriva la salvezza, alcuni sono preoccupati da altro. Mentre arriva la felicità, altri sono convinti di essere più saggi e più capaci di Dio, per cui continuano a fare di testa propria.

Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

«Ma io non faccio male a nessuno!». Il male che distrugge il mondo il mondo è dare un valore sbagliato alle cose che pensiamo e facciamo. Quando mi preoccupo di tutto e per tutto, ma non mi curo della mia relazione con il Signore e non mi accorgo degli altri.

Il male è quando ci lasciamo guidare dalle nostre preoccupazioni, invece che dalla Parola di Dio. Quando siamo ispirati dai nostri meccanismi di difesa, anziché dal Vangelo. Quando ci chiudiamo dentro all’istinto di conservazione, invece di spaccarci, come il seme, morire e portare frutto.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

Non deve spaventarci quando il Signore viene, ma se la sua venuta ci troverà addormentati. E non dobbiamo temere quello che accadrà, ma se nell’accadere saremo distratti da altro.

Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Dobbiamo stare sobri, dobbiamo smettere di stordirci con cose che finiscono, dobbiamo smettere di chiedere la felicità a cose più piccole di noi, dobbiamo smettere di aspettare il torbido per poter dare sfogo alla rabbia repressa. Dobbiamo smettere di reagire alla tristezza con il giudizio. Dobbiamo smettere di non sentirci all’altezza degli altri. Dobbiamo smettere di fuggire. Dobbiamo smettere di pensarci inutili.

Perché viene la salvezza. Oggi è il giorno della felicità.

Non obbedire ad altri padroni. Non rifugiarti nelle illusioni. Non svenderti a pezzi. Non barattare la considerazione degli altri con la tua dignità. Credi all’amore di Dio, che ti dona la sua stessa vita, per amore! Non seguire le logiche di chi vuole possederti, comprarti e venderti, usarti, svuotarti e poi gettarti via.

Dice l’apostolo Paolo:

Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.

 

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